My meet with Vakko

IL MIO INCONTRO CON VAKKO

In Turchia, Vakko è sinonimo di lusso sia nell’abbigliamento, sia nei complementi di arredo della casa. Io non lo sapevo quando conobbi Cem Hacco, Presidente del Gruppo, al Salone Nautico di Genova. Nonostante le innumerevoli persone incontrate durante i frenetici giorni della fiera, quell’uomo mi restò nella mente e conservai il suo biglietto da visita.

Dopo 25 anni, dalla Turchia mi raggiunse una voce femminile chiedendomi se conoscevo il brand VAKKO. Ricordavo perfettamente quell’incontro, e approfondire la conoscenza con quella intrigante realtà imprenditoriale era un desiderio che avevo coltivato a lungo. Così, emozionata, risposi: “Certo!”. La proposta che mi venne fatta fu di raggiungere urgentemente Istanbul per definire un’importante collaborazione di franchising.

Al momento non avrei saputo spiegare perché, ma senza nemmeno consultare l’area commerciale della mia azienda mi sentii libera di rispondere negativamente. Mentre riflettevo sulle motivazioni di quel mio rifiuto, venni ricontattata: ero invitata a raggiungere comunque Istanbul. Di nuovo declinai l’invito, ma questa volta la motivazione mi era chiara: per pensare a una collaborazione seria, per me era indispensabile che la VAKKO conoscesse la mia realtà così particolare.

Il mio secondo diniego lasciò la signorina esterrefatta, al punto che concluse la conversazione dicendo: “Mi dispiace signora Locatelli, nessuna persona della Vakko potrà mai venire da lei, oggi ha perso un’occasione veramente unica”. Da eterna sognatrice come sono, non mi lasciai condizionare da quelle parole di chiusura. E infatti, pochi giorni dopo, ebbi la grande emozione e l’immenso piacere di ricevere nella mia casa laboratorio Cem Hakko.

Era proprio lui, la persona incontrata al Nautico, con il suo carisma, il suo entusiasmo e la sua energia, la stessa che 25 anni prima aveva suscitato in me quella forte attenzione. La semplicità dei suoi modi, il suo reale stupore unito all’interesse per le mie collezioni e il forte rispetto verso la mia persona crearono fra noi una sintonia vibrante.

Scoprimmo di avere molte passioni e interessi comuni, la vela, il mare, la creatività e tanto altro… Ringraziai Cem, per il tempo che mi aveva dedicato e mi scusai di non avere degli store prestigiosi, ma una semplice casa laboratorio. La sua risposta mi lasciò incantata: “Giovanna, tu non hai uno store, hai un museo!”.

Mi invitò per un sopralluogo di tutti i suoi store in Turchia, curioso di conoscere le mie impressioni. Atterrai a Istanbul con un impareggiabile piacere di conoscere e di capire, con un senso di meraviglia nei confronti della vita, concentrandomi sulla bellezza di ogni singola cosa. Ogni mio risveglio mi regalava una città diversa, respiravo il massimo da ogni singolo giorno non dando mai nulla per scontato, la gentilezza delle persone mi avvolgeva e apprezzavo la bellezza intorno a loro in tantissime cose, dalle più piccole alle più grandi.

Rientrai in Italia con la mente e il cuore che esplodevano di energia creativa. Arrivò il contratto di esclusiva, ma prima di porre la firma fui costretta a leggere molti fogli alla presenza del mio avvocato: tutte quelle parole mi avevano insinuato mille dubbi e un’insolita tristezza nel cuore, era come sporcare qualcosa di bello.

Staccai la mente dalle innumerevoli proposte, pensai a Cem, alla Turchia, a quanto ampiamente siano sparse nel mondo la bontà, la cortesia, l’amore e alla bellezza vissuta, e di getto feci una domanda: “Non si può concretizzare un contratto con una stretta di mano?”. “Certo” rispose l’avvocato, sensibilmente contrariato “si chiama gentleman agreement, si usava nel passato, ti comporterà molti rischi e nessuna certezza”. Gentleman agreement, però, era un nome bello, mi piaceva.

Così scrissi personalmente a Cem:

“Caro Cem, vorrei confermarti l’esclusiva senza porre la firma su nessun contratto, la nostra stretta di mano garantirà questa collaborazione che verrà rinnovata tacitamente fino a quando entrambi saremo felici ed entusiasti di camminare insieme Con stima G.L”.

Era il 2009 e il nostro cammino con la Vakko proseguì ininterrottamente: è stato straordinario festeggiare i loro 75 anni dì attività, e partecipare ai bellissimi eventi nei luoghi più incantati della meravigliosa Turchia è stato un grande privilegio! Da 14 anni, ogni ordine che riceviamo firmato Vakko, non lo viviamo come un dovere o una formalità commerciale, ma con piacevole senso di gratitudine!

Non fare solo ciò che si ama, ma amare ciò che si fa e le persone che contribuiscono alla risorsa della nostra creatività, sono elementi che arricchiscono di cose belle il nostro lavoro.

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