IL SORRISO DI CARLO RIVA

Ariston, Florida, Sebino, Aquarama… per gli appassionati del mare, dell’italian style e delle cose belle questi nomi evocano immediatamente le scocche lignee dei più bei motoscafi di lusso che la storia della nautica abbia mai conosciuto, i gioielli dell’acqua che da sempre portano nel mondo una della firme più immediatamente collegate al made in Italy: Carlo Riva, una leggenda che per me ha sempre significato molto.

Quel giorno al Salone Nautico di Genova, sarà stata la stanchezza della fine di una giornata piena di impegni e di appuntamenti, successe una cosa a suo modo bizzarra e divertente.

Notai fra la folla che si accalcava nel mio stand una persona distinta con uno splendido sorriso che alzando più volte la mano cercava la mia attenzione.

Dopo aver atteso pazientemente in fila mi mostrò il suo biglietto da visita, che io finsi di leggere nonostante la la stanchezza non mi permettesse di realizzare chi fosse la persona che mi stava davanti.

Dopo una serie di elogi selezionò alcuni oggetti, ma dal momento che la mia società non vende al pubblico, glielo dissi esplicitamente. Quel gentile signore mi chiese: “Signora, è sicura di non conoscermi? “Mi dispiace non penso proprio di conoscerla, io conosco solo un Carlo Riva il padre della nautica ital…”.

Prima di realizzare la gaffe che avevo commesso mi trovai avvolta in un abbraccio affettuoso misto ad un sorriso rassicurante e osservata da occhi profondi colmi di tenerezza.

Il mio imbarazzo era tangibile tentai di balbettare delle scuse ma l’ingegnere mi fermò dicendomi:

“stia tranquilla, basta il suo sorriso”.

A seguire ricevetti una lettera che descriveva l’importanza del sorriso, ma ancora non fu sufficiente a evitarmi un’altra gaffe.

L’anno successivo nel mio stand a Genova mi ritrovai nella medesima situazione, una bella persona tra la folla cercava la mia attenzione e, mi imbarazza scriverlo, per la seconda volta non ho riconosciuto l’ingegnere: “scusi lei ha un negozio?”

Con un meraviglioso sorriso rispose:” io non ho un negozio, ho solo un porto, ma per poter lavorare con lei e farmi riconoscere ho deciso di comperarlo”.

Tutti, compresi i clienti che affollavano lo stand, scoppiarono in una forte risata.

L’ingegnere mi riabbracciò e mi invitò nel suo studio di Sarnico per decidere gli acquisti

L’emozione vissuta in quello studio davanti a Carlo Riva non è descrivibile: ascoltavo ogni sua parola, osservavo ogni oggetto di cui era circondato e che mi riportava a Lui.

La sua semplicità e il suo amore per il bello mi arrivava dritta all’anima.

La sua semplicità e il suo amore per il bello mi arrivava dritta all’anima.

Mi invitò personalmente alla prima edizione dei RIVA DAYS, ricordo il suo entusiasmo e il piacere di condividere questo prestigioso progetto.

Mi scrisse lettere che conservo con profondo affetto e il suo ricordo è indelebile nel mio cuore.

Che grande privilegio aver conosciuto questo grande uomo, e aver potuto apprezzare il suo meraviglioso sorriso: non so cosa darei per rivederlo, e questa volta giuro che lo riconoscerei subito…